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Nuovo allarme. AIFA: gli italiani assumono troppi antibiotici

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In Italia l’uso di antibiotici continua ad aumentare, alimentando il preoccupante fenomeno dell’antibiotico resistenza, che già causa circa 12mila morti l’anno. L’eccesso nell’utilizzo dell’antibiotico, sin dalla più tenera età, contribuisce infatti alla generazione di nuovi batteri più resistenti, rendendo quindi meno utili ed efficaci gli antibiotici stessi.

Secondo il Rapporto 2023 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), il consumo tocca picchi del 40% nei mesi invernali, spesso per trattare virus influenzali contro i quali gli antibiotici sono del tutto inefficaci. L’uso è elevato tra gli anziani, con percentuali superiori al 60% nel Sud, e in forte crescita anche tra i bambini. Preoccupante anche l’aumento in ambito ospedaliero, dove la conseguente diffusione di batteri resistenti rende le terapie meno efficaci. 

L’uso degli antibiotici è in crescita. È fondamentale monitorare attentamente questo fenomeno nei prossimi anni per comprenderne le cause e limitarne l’abuso. Serve una corretta informazione sia per i medici sia per la popolazione, al fine di ridurre l’uso inappropriato e contrastare l’antimicrobico resistenza. Questo è cruciale per proteggere pazienti fragili e prevenire infezioni, anche ospedaliere.

Il nostro paese è uno dei più toccati dal tema. Si usano troppi antibiotici, spesso quando non servono. Inoltre, Lìl’Italia detiene anche il record europeo di consumi degli antiacidi dello stomaco che alterano la flora batterica intestinale e possono favorire la selezione di germi resistenti. E così il Drug Resistence Index (Dri), che combina in un’unica misura il consumo di antibiotici e la resistenza a questi farmaci, aumenta nella maggior parte delle regioni per alcuni importanti microorganismi come Escherichia coli, Streptococcus pneumoniae ed Enterococcus faecium.

Preoccupano poi le prescrizioni per i più piccoli: dal 2022 al 2023 gli under 13 che hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici per uso sistemico sono passati dal 33,7 al 40,9 per cento mentre tra gli over 65 è del 48%, in aumento dell’1,5% sul 2022. Nel 2023 il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico, pubblico e privato, è stato pari a 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, (+5,4% rispetto al 2022) e con una variazione ancora più elevata se si considerano solo gli antibiotici dispensati a livello territoriale (+6,3%). Nel confronto europeo il consumo complessivo di antibiotici a livello territoriale colloca l’Italia al settimo posto tra i Paesi con i maggiori consumi, con livelli superiori alla media europea di oltre il 15%. Stesso discorso per i consumi in ambito ospedaliero, dove l’Italia occupa la sesta posizione in ambito Ue.

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